Le ricette della tradizione romana si contraddistinguono per la semplicità degli ingredienti e la sapidità dei sapori. Il pecorino, il guanciale, il pomodoro, le uova, tutti sapori per i palati che amano il gusto intenso. Per quelli che, meglio un giorno da leoni che cento da pecora, ecco una ricettina che richiama quei sapori, con un tocco di delicatezza. Abbiamo abbinato infatti il sapore forte del pecorino romano della classica pasta cacio e pepe, alla freschezza dei carciofi crudi tagliati alla julienne all’interno della pasta. Se ci si pulisce il palato ogni morso, verrà voglia di mangiarne di più!
Vediamo come preparare la nostra pasta cacio e pepe:
Ingredienti per quattro:
320 gr di fettucce di semola (o altra pasta lunga a piacere)
200 gr di pecorino romano grattugiato
4 carciofi mammola
Pepe nero in abbondanza.
Difficoltà: media
Costo: basso
Tempo: 20 min
Anzitutto puliamo i carciofi (vedi come pulire i carciofi) e tagliamoli crudi alla julienne, e mettiamoli in acqua acidulata fino al momento dell’utilizzo.
La pasta cacio e pepe sembra molto semplice, ma per creare quella cremina di formaggio senza grumi bisogna stare molto attenti alla temperatura dell’acqua e della pasta. L’ingrediente principale, oltre al pecorino naturalmente, è l’acqua di cottura della pasta, che ci aiuterà a creare il gustoso condimento della cacio e pepe. Mentre cuoce, mettiamo nella ciotola un po’ di acqua di cottura, in modo che raffreddi. Quando sarà cotta la pasta, la mettiamo nella ciotola, tenendo ancora un po’ d’acqua da parte.
Spolveriamo la pasta con il pecorino, rimestiamo bene, e guardiamo la consistenza del fondo, che dovrà diventare cremoso e non filare, poiché l’acqua che avevamo messo in precedenza si sarà raffreddata, rendendo il tutto tiepido e non bollente.
Aggiungiamo il pepe, e rendiamoci conto se sia necessario mettere altra dell’acqua di cottura che avevamo conservato. Il sugo deve essere cremoso e fluido.
Aggiungiamo alla fine i carciofi crudi e diamo una bella rimestata.
Serviamo in tavola.
Non lo dite a nessuno: mi raccomando a salare un po’ di meno l’acqua della pasta, visto il sapore intenso del pecorino.