“Polpettiamo” una delle ricette napoletane più famose: salsiccia e friarielli.
Gli amici di chi scrive, ricette, libri o qualsiasi altra cosa – anche solo la lista della spesa –, hanno un solo chiodo fisso: ottenere un personaggio, una menzione, o anche solo un esergo. Il mio amico Francesco avrà la sua menzione in questa ricetta, Polpette salsiccia e friarielli. Nessun intento offensivo Mauro (io lo chiamo Mauro e lui sa perché), è solo che questa idea è stata veramente geniale e te lo devo. L’altro giorno, saranno state le nove del mattino, mi chiama e dice: «Ho sentito di una vecchia ricetta napoletana che deve essere buonissima. Delle polpette, fatte con la carne della salsiccia e i friarielli. Secondo me sono eccezionali!» Non potevo, cari amici, non farmi contagiare da tanto entusiasmo, e quindi eccole qua; aveva ragione, sono buonissime. E, per inciso, gli amici di chi scrive sono sempre una grande risorsa, almeno molti dei miei sono personaggi in cerca d’autore, non solo per gli affari di cucina…
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500 g di polpa di salsiccia
250 g di broccoli di rapa (friarielli)
5/6 uova
300 g di pane raffermo
q.b. di parmigiano grattugiato -
Tempo: 40 minuti
Difficoltà: facile
Costo: medio
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Vediamo come si cucinano i friarielli
Anzitutto, stufiamo i broccoli o friarielli napoletani e lasciamoli per qualche ora in uno scolapasta affinché perdano buona parte dei succhi di cottura. Per vedere tutti i passaggi su come si cucinano i friarielli seguite questo link: ricetta salsiccia e friarielli.
Prepariamo poi l’impasto. In una ciotola aggiungiamo la carne di salsiccia, i friarielli, le uova, il pane ammollato in acqua e poi strizzato per benino e un po’ di parmigiano.
Impastiamo a lungo, la carne di salsiccia tende a non amalgamarsi facilmente come il macinato di manzo, per cui, olio di gomito. Quando sarà omogeneo, giudicate la sua compattezza, se risulta troppo poco “polpettabile” – ogni tanto mi permetto qualche licenza –, aggiungete ancora un po’ di parmigiano.
È il momento di creare le polpette con l’impasto, della grandezza che preferite, e di friggere prima da un lato poi dall’altro, a fuoco moderato, tendente al basso, fino a che non avranno la crosticina.
Sono buone calde da scottarsi le dita, tiepide, fredde, seduti, in piedi o a testa in giù. Provatele davvero.