Le alici, pesce azzurro per eccellenza, molto popoloso nei nostri mari, sono un vero e proprio patrimonio per la cucina marinara di tutto il sud Italia e non solo. Alcuni derivati della lavorazione, come la famosa “Colatura di Alici“, hanno fatto la fortuna dei ristoratori e della tradizione culinaria di posti come la Costiera Amalfitana. Indubbi sono i pregiatissimi valori nutrizionali, che le fanno entrare nella categoria dei pesci azzurri, dalle carni ricche di benefici grassi insaturi, basti pensare all’omega3, così importante per tenere sotto controllo il livello di colesterolo cattivo nel nostro sangue. Un’altro pro delle alici è sicuramente il loro prezzo, molto più conveniente rispetto a quello di altri pesci, che tra le altre cose, non possono vantare gli stessi valori nutrizionali. Questo è dovuto alla popolosità di questa specie nei nostri mari. Addirittura alcune statistiche sulla a pesca riportano che nel Mare adriatico ce ne sia una vera e propria sovrapposta, che porta alcune flotte a rigettare in mare, ogni estate, tra le sei e le nove tonnellate di alici e sardine morte, a causa del prezzo di mercato poco conveniente per i grossi distributori. E’ un peccato perché si prestano veramente ad un’infinità di piatti. Il loro consumo per eccellenza è quello che le vede in conserve sotto sale, le acciughe, e poi condite con olio, o usate per salse e condimenti, a seconda della regione di riferimento. L’alimentazione, ormai si sa, è più sana tanto più è varia. Un patrimonio naturale come la fauna dei nostri mari, e le alici in particolare, dovrebbe essere protagonista sulle nostre tavole, soprattutto quando concilia così tanti benefici, da tutti tutti i punti di vista.